La cistite è la seconda malattia infettiva più diffusa dopo le infezioni respiratorie e, sebbene si pensi sia una malattia “al femminile”, la cistite può colpire adulti, bambini ed anziani con un’incidenza pari al 30% nelle donne e 12% negli uomini. L‘incidenza di questa malattia aumenta notevolmente con l’avanzare dell’età: infatti, si stima che circa il 20-50% delle donne over 60 soffra di tale disturbo. La causa, come vedremo, va ricercata in alcuni problemi associati alla menopausa, come la carenza estrogenica e le dislocazioni degli organi pelvici.
La cistite è un’infiammazione cronica, acuta o subacuta della vescica causata da germi, molto spesso batteri. In particolare, questi germi entrano nell’uretra e poi nella vescica dove possono causare l’infezione. Sebbene la sede principale dell’infezione sia la vescica se non trattata può diffondersi anche a livello dei reni.
La differenza tra cistite acuta e cronica risiede nella manifestazione dei sintomi. In particolare, nella manifestazione acuta si ha un esordio improvviso di sintomi, mentre la cistite cronica non è altro che un ripetersi della fase acuta, ma con un tempo di guarigione prolungato e con ripetizioni frequenti dell’infezione.
Quando tutto nel nostro organismo funziona perfettamente, la maggior parte dei batteri vengono eliminati con l’urina, ma quando una parte di questi aderisce alla parete dell’uretra o della vescica e riesce, addirittura, a crescere si manifesta l’infezione.
Come accennato, le donne tendono a contrarre questa infezione con una probabilità maggiore rispetto agli uomini. Ciò accade per ragioni anatomiche perché la loro uretra è più corta e più vicina all’ano. Altre cause responsabili dell’infezione nelle donne sono:
- rapporto sessuale.
- uso di alcuni contraccettivi: l’utilizzo di diaframma, ad esempio, può aumentare il rischio di infezione del tratto urinario
- menopausa: il cambiamento ormonale espone le donne ad un maggior rischio di infezioni
La maggior parte dei casi è causata da Escherichia coli, un tipo di batterio che si trova nell’intestino.
Ci sono anche una serie “fattori non infettivi” responsabili dell’infiammazione della vescica. Alcuni esempi sono:
- Cistite interstiziale: la causa di questa infiammazione cronica della vescica, chiamata anche sindrome della vescica dolorosa, non è chiara. La maggior parte dei casi si verifica nelle donne.
- Farmaci: alcuni medicinali usati per trattare il cancro ad esempio (chemioterapia), possono causare infiammazione della vescica quando alcuni componenti vengono espulsi dal corpo.
- Radiazioni: il trattamento con radiazioni della zona pelvica può causare infiammazioni nel tessuto della vescica.
- Corpo estraneo: utilizzo del catetere, tubicino necessario nelle persone con malattie croniche o negli anziani. L’uso prolungato può esporvi a un rischio maggiore di infezioni batteriche e danni ai tessuti della vescica.
- Prostata ingrossata
- Cistite a frigore: la cosiddetta “cistite da freddo” che si potrebbe manifestare a causa di temperature troppo rigide. La vescica tende ad irritarsi ed infiammarsi se sottoposta ad uno stress termico
I campanelli d’allarme che potrebbero far pensare alla cistite sono diversi:
- Pollachiuria: forte e persistente bisogno di urinare seguito da una notevole riduzione del volume vuotato in ogni minzione;
- dolore o bruciore durante la minzione;
- emissione frequente di piccole quantità di urina;
- ematura (sangue nelle urine);
- urina torbida o dall’odore forte;
- sensazione di pressione a livello dell’addome;
- in alcuni casi, decimi di febbre.
Se i sintomi sopraelencati si verificano e persistono è consigliabile consultare il medico per effettuare una diagnosi precoce. Gli esami consigliati sono le analisi delle urine e l’urinocoltura per verificare l’eventuale presenza di batteri.
Comprendere la causa alla base dell’infezione è il primo passo per scegliere il corretto trattamento. Solitamente, se la cistite è di natura batterica si procede con l’assunzione di antibiotici e la durata del trattamento varia a seconda del tipo e della gravità dell’infezione. In altri casi, si può procedere con l’assunzione di farmaci aventi un’azione a livello della vescica.