Le piastrine sono innanzitutto una cellula, più nello specifico una cellula del sangue che interviene nel momento in cui si verifica una ferita. In che modo? La loro funzione è principalmente quella di fermare la ferita stessa.
Hanno vita relativamente breve, attorno agli 8/10 giorni e sono formidabili alleate nell’aderire alla ferita, aggregandosi per dare forma a una sorta di copertura che permane fino a completa guarigione.
Ma cosa accade quando le piastrine sono basse e quali sono le conseguenze del loro squilibrio? Scopriamolo in questo articolo.
Piastrine basse, le cause
Se le piastrine si comportano correttamente, l’intervento sulla ferita serve a evitare conseguenze gravi come le emorragie, evento che può rivelarsi anche fatale, senza cure adeguate e tempestive.
Quando le piastrine scendono sotto le 150.000 unità (per microlitro di sangue) si può parlare di piastrinopenia che, come dice l’etimologia della parola, indica una riduzione importante delle piastrine, la cui insorgenza può essere particolarmente pericolosa.
La pericolosità, legata a un abbassamento del livello di piastrine, è pertanto chiara ed evidente, ma a cosa è dovuta? Una delle prime cause potrebbe essere legata a dei problemi al midollo osseo, il tessuto contenuto all’interno dell’osso.
Poiché è lo stesso midollo osseo a produrre le piastrine, un suo malfunzionamento può determinarne la riduzione. Tra le cause principali possiamo trovare:
- la carenza di vitamine (es. vitamina B-12, ferro)
- la carenza di minerali
- l’anemia aplastica
- le infezioni virali
- la leucemia
- la cirrosi epatica
- l’esposizione a terapie specifiche (radiazioni, chemioterapia)
- l’abuso di alcol
- le malattie del sangue
Attenzione ai farmaci
Non tutti sanno che anche alcuni farmaci possono interferire con la produzione delle piastrine. Com’è possibile? La risposta sta nel fatto che le piastrine possono distruggersi, a causa ad esempio di alcuni farmaci, come gli anti-epilettici.
Effetti e sintomi
Quali sono i sintomi delle piastrine basse e come riconoscerli? Riconoscere i segnali riconducibili a un livello basso di piastrine è possibile, soprattutto se si manifestano alcuni di questi disturbi, ossia:
- tracce di sangue (feci, retto, urine, vomito)
- ematomi frequenti
- eccessivo sanguinamento mestruale
- perdita di sangue dal naso e/o dalle gengive
- petecchie
- milza ingrossata
Nei casi più gravi, il sanguinamento può essere talmente violento da essere un sintomo inequivocabile che richiede un intervento immediato.
Diagnosi medica
Il suggerimento principale è quello di non sottovalutare alcun sintomo e di non fermarsi ai nostri contenuti nè a quelli di altri contenuti web, da soli non in grado di produrre una diagnosi.
Se avete il sospetto o addirittura la certezza di avere le piastrine basse rivolgetevi subito al vostro medico che, attraverso un esame emocromocitometrico completo, rileverà i vostri livelli di piastrine.
Solo dopo una attenta valutazione, anche a seguito di una accurata anamnesi, il vostro medico potrà prescrivervi la cura o farvi proseguire verso ulteriori accertamenti (es. ecografia, biopsia, etc…) o ulteriori analisi come il test di coagulazione del sangue e un esame degli anticorpi piastrinici.