Intolleranza al lattosio e diagnosi: H2-Breath Test.

L’H2– Breath Test è definito il gold standard per la diagnosi di intolleranza al lattosio. E’ un test non invasivo ed economico, necessario per indagare la capacità di digerire il lattosio. Diversi studi dimostrano che il questo tipo di test ha una buona sensibilità (circa 77,5%) ed una eccellente specificità (circa 97,6%). Con tale test si valuta la presenza di idrogeno (H2) nel respiro del paziente effettuando una serie di misurazioni secondo un metodo ampiamente testato ed approvato dalla comunità scientifica.

In caso di malassorbimento del lattosio, dopo l’assunzione di quest’ultimo, dovuto alla mancanza dell’enzima in grado di  metabolizzarlo (definita lattasi) per motivi genetici o a causa di fattori esterni, nell’intestino si verificano processi di fermentazione ad opera dei batteri intestinali con la conseguente produzione di alcuni gas tra cui l’idrogeno (H2) e il metano (CH4). Quest’ultimi vengono assorbiti nel circolo sanguigno, arrivano ai polmoni e vengono eliminati con il respiro.

ESECUZIONE DEL TEST

Il metodo consiste nel far soffiare il paziente in un beccuccio posizionato su un apposito strumento, chiamato gas-cromatografo, oppure facendo riempire al paziente, sempre espirando, una sacca apposita.

Il test inizia con la registrazione del valore al tempo zero, ovvero registrando la quantità di idrogeno espirata prima dell’assunzione di lattosio (chiamato valore basale).

Successivamente, il paziente deve assumere uno specifico quantitativo di lattosio (25 gr per gli adulti; nei bambini 1 gr per kg fino a 25kg) e soffiare nuovamente per le 4 ore successive ad intervalli regolari di 30 minuti. Lo strumento analizzerà la composizione del respiro per verificare se è stato prodotto e in quale misura idrogeno (H2).

Un incremento della produzione di questo gas maggiore di 20 parti per milione (p.p.m.) rispetto al valore basale, indica che il soggetto è intollerante al lattosio (Figura 1).

I valori ottenuti generalmente sono riportati in un grafico (e/o in una tabella). In verticale, sulle ordinate, è riportata la quantità di idrogeno espressa in parti per milione (p.p.m.) e in orizzontale, sulle scisse, il tempo espresso in minuti.

REGOLE DA SEGUIRE PER LA CORRETTA ESECUZIONE DEL TEST

  • non assunzione di antibiotici nei 7-10 giorni prima dell’esame;
  • non assunzione di lassativi e fermenti lattici nei 7-10 giorni prima dell’esame;
  • il giorno prima dell’esame non si devono mangiare carboidrati complessi e fibre, è necessario seguire un’apposita dieta riportata di seguito;
  • digiuno da almeno 8/10 ore;
  • durante l’effettuazione del test si potrà assumere solo una piccola quantità (circa mezzo bicchiere) di acqua naturale non gassata.
  • la mattina stessa del test è permesso lavare i denti e prima del test eseguire il lavaggio orale con Clorexidina (collutorio);
  • bisogna essere svegli da almeno 2 ore, non aver fatto sforzi nella mezz’ora prima dell’esame;
  • vietato fumare nelle ore e nei minuti precedenti il test (cioè fin dalla mezzanotte precedente) e durante il test; poiché il fumo altera la composizione gassosa del respiro riducendo l’attendibilità del test;
  • durante il test rimanere seduti (non fare attività fisica, evitare sforzi fisici eccessivi);
  • è consigliato rimandare l’esecuzione del Breath Test in presenza di diarrea importante e di patologie intestinali acute

DIETA CONSIGLIATA IL GIORNO PRIMA DEL TEST

Evitare:

Carboidrati complessi e fibre (frutta, verdura, pane, pasta e legumi);

Alcolici e bevande gassate;

Caramelle e gomme da masticare;

Condimenti ad eccezione di una ridotta quantità di olio.

  • COLAZIONE: un bicchiere di tè;
  • PRANZO: riso bollito condito con poco olio o carne/pesce ai ferri condito con poco olio;
  • MERENDA: un bicchiere di tè;
  • CENA: riso bollito condito con poco olio o carne/pesce ai ferri condito con poco olio;
  • BEVANDE: acqua naturale o minerale non gassata.

Evitare, nelle 24 ore precedenti l’esameil latte ed i latticini di origine animale ma anche tutti i prodotti alimentari che possono contenere lattosio come additivo: panini al latte e prodotti da forno, biscotti, pizze dolci, crostate, plum-cake, dolcetti, merendine, cioccolato, nutella, gelati, creme, budini condimenti e salse varie, salumi ed insaccati. E’ possibile aggiungere alla pasta o al riso un cucchiaino di parmigiano reggiano o grana padano.

ATTENZIONE!

L’H2-Breath Test può dare origine a falsi negativi, dovuti all’incapacità della flora batterica di produrre H2 dopo ingestione di carboidrati non assorbibili o dopo un recente uso di antibiotici, oppure per non aver seguito le indicazioni prima del test.  Falsi positivi sono meno frequenti e possono essere legati alla presenza di una sovracrescita batterica nel tenue (SIBO, Small Intestinal Bacterial Overgrowth).

Infine, è importante sottolineare che non tutti i pazienti con malassorbimento del lattosio presentano i sintomi dell’intolleranza durante l’esecuzione del test.

Una volta eseguito il test è consigliato fare una visita con il medico specialistica per intraprendere la giusta terapia e dieta.

Il breath test è possibile eseguirlo anche con la somministrazione di altri zuccheri (tra cui lattulosio, glucosio, sorbitolo, ecc.) per valutare la presenza di altre condizioni, ad esempio per la sindrome da  sovracrescita batterica nell’intestino tenue (SIBO), per valutare il tempo di transito intestinale oppure per la ricerca dell’Helicobacter pylori.

IL TEST NON NECESSITA DI PRENOTAZIONE MA, VISTA LA DURATA, E’ CONSIGLIABILE RECARSI PRESSO IL LABORATORIO SCELTO ENTRO LE ORE 8.30