In tutto 45 biomarcatori per elaborare un modello di previsione che è stato testato. Il margine di errore e’ stato di circa 17 giorni, ma gli autori affermano che l’accuratezza migliorerà con set di dati più ampi.

Anticipare il giorno del parto tramite una semplice analisi del sangue in un prossimo futuro potrebbe essere possibile. Lo ipotizza uno studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, condotto dagli scienziati della Stanford University, in California.

Il team ha prelevato campioni di sangue da 53 donne in gravidanza negli ultimi 100 giorni di gestazione previsti, esaminando circa 5.000 sostanze biochimiche e conducendo più di 2.000 test sulle cellule immunitarie nel sangue.

“Da una semplice analisi del sangue potrebbe essere possibile anticipare il momento della nascita – spiega Ina Stelzer della Stanford University – e fornire indicazioni piu’ precise alle donne in dolce attesa”.

I ricercatori hanno scoperto delle alterazioni nei modelli ormonali e una diminuzione dell’attività delle cellule immunitarie infiammatorie che si verificavano da due a quattro settimane prima del termine della gravidanza.

Gli scienziati hanno quindi utilizzato 45 biomarcatori per elaborare un modello di previsione che è stato testato su altre dieci partecipanti. Il margine di errore attuale del modello e’ stato di circa 17 giorni, ma gli autori affermano che l’accuratezza migliorerà con set di dati più ampi.

“Questa metodologia potrebbe prevedere i parti prematuri – osserva Rachel Tribe del King’s College di Londra – al momento le stime sul momento della nascita dipendono dall’analisi dei liquidi vaginali e dal monitoraggio della cervice”.

“Un test accurato basato su un semplice prelievo di sangue – conclude Andrew Shennan, collega di Tribe – potrebbe rappresentare una base diagnostica anche per i medici, in grado di stabilire se sarà necessario indurre il travaglio o se il parto avverrà prematuramente”.