Un semplice prelievo del sangue, con l’ausilio dell’Intelligenza artificiale, permetterà la diagnosi del Long Covid in neonati e bambini. Merito di uno studio dell’Università Cattolica, campus di Roma – Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Irccs, che ha individuato nel plasma la “firma” molecolare del Long Covid nell’età pediatrica e utilizzato uno strumento di IA in grado di fare la diagnosi sulla base dei risultati del prelievo con un’accuratezza del 93%.

I bambini di 10 anni sembrano i più colpiti

“Ancora oggi i sintomi del Long Covid sono spesso associati a fattori psicologici o ad altre condizioni – spiega Danilo Buonsenso, ricercatore in Pediatria generale e specialistica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e pediatra presso l’Unità operativa di Malattie infettive pediatriche del Policlinico Gemelli -. La diagnosi certa, invece, favorirà una presa in carico tempestiva e globale del paziente ma soprattutto darà una spinta alla ricerca e ai trial clinici”.

Sono, ormai, trascorsi quasi cinque anni da quel 30 gennaio quando l’Oms dichiarò che la diffusione del virus costituiva una emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. “Ma ancora oggi – continua Buonsenso – milioni di persone in tutto in mondo continuano ad avere sintomi ascrivibili al Long Covid con ripercussioni sulla vita personale e lavorativa”. I bambini non fanno eccezione e quelli di età superiore ai 10 anni sembrano più colpiti, indipendentemente dalla gravità dell’infezione iniziale. Alcuni, seguiti per oltre mille giorni dopo l’infezione iniziale, non sono riusciti a riprendere la routine di tutti i giorni per i sintomi debilitanti, con conseguenze negative sulla capacità di frequentare regolarmente la scuola o di svolgere le classiche attività extra-scolastiche.

Lo studio, pubblicato sulla rivista edita da Nature Group, “Pediatric Research”, ha analizzato il sangue di 112 giovani di età compresa tra 0 e 19 anni, di cui 34 con una diagnosi clinica di Long Covid, 32 con il Covid in forma acuta, 27 con la sindrome infiammatoria multisistemica (una reazione iper-infiammatoria grave che quasi sempre richiede cure in terapia intensiva) e 19 coetanei di controllo sani.

Con l’IA esame accurato al 93%

Gli esperti hanno così eseguito un’analisi della componente proteica del sangue (proteomica) e identificato una firma distinta del Long Covid nel plasma, caratterizzata da aumentata infiammazione generale e a livello delle pareti dei vasi sanguigni. Un modello di intelligenza artificiale basato sul profilo proteomico è stato in grado di identificare il Long Covid con un’accuratezza di 0,93, una specificità di 0,86 e una sensibilità di 0,97.

Allo studio test per bambini e adulti

“Nell’adulto è già stato riscontrato il ‘segno’ del Long Covid nel sangue – prosegue Buonsenso – ma mancava un analogo riscontro nella popolazione pediatrica”. La scoperta, dunque, potrebbe portare allo sviluppo di un semplice test di routine basato su un prelievo di sangue che potrebbe diagnosticare il Long Covid sia nell’adulto che nel bambino. “I dati immunologici prodotti – aggiunge Nicola Cotugno dell’Unità Operativa complessa di immunologia clinica e vaccinologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù Irccs – potranno fornire le evidenze necessarie per individuare obiettivi terapeutici da testare in studi di efficacia e sicurezza nel long Covid pediatrico”.

 

Fonte: IlSole24Ore