Quando una donna comincia ad avere delle irregolarità del ciclo e si avvicina ai 50 anni è come se nel suo cervello suonasse un campanello di allarme che le ricorda che qualcosa sta cambiando. Allora è come se si rendesse conto improvvisamente che il tempo è passato e che è arrivato il momento di occuparsi della propria salute e spesso si rivolge ad un medico, al ginecologo il più delle volte, al medico di medicina generale altre.
Sta arrivando la menopausa?
La prima domanda che la donna pone al medico è se deve sottoporsi ad esami particolari per capire se davvero si sta avvicinando la menopausa. In realtà se l’età è quella giusta per la cessazione del ciclo, non è indispensabile eseguire degli esami per poter dire che quella paziente è davvero in menopausa. La stessa definizione considera solo il tempo intercorso dalla ultima mestruazione e non necessariamente dei valori ormonali.
Quando serve fare gli esami di controllo?
Questi sono invece indispensabili in caso di assenza del ciclo mestruale in donne di età più giovane rispetto a quella della menopausa fisiologica, quindi dei 50 anni. In questo caso oltre a dosare gli ormoni sessuali cioè estrogeni e progesterone, è utile valutare l’ormone Follicolo stimolante (FSH) e l’ormone Luteinizzante (LH ). Questi sono prodotti normalmente dalla ipofisi e aumentano in questa fase della vita, nel tentativo di stimolare un ovaio che è ormai privo di follicoli.
Che cos’è l’esame della riserva ovarica?
Ancora più preciso per la valutazione di quella che viene chiamata la riserva ovarica (cioè quanti sono i follicoli ancora presenti nelle ovaie) è l’ormone antimulleriano. Fondamentale è però anche considerare la funzionalità della tiroide e i valori della Prolattina le cui alterazioni possono essere causa indiretta di assenza del ciclo.
Verificare la Vitamina D
Se la donna deve sottoporsi ad un prelievo di sangue è utile valutare anche i valori di vitamina D così importanti la preservazione della massa ossea in considerazione del fatto che dalla menopausa inizia il processo di maggior riassorbimento della massa ossea che può poi portare alla osteoporosi.
Com’è l’assetto lipidico in menopausa?
Importante è anche valutare l’assetto lipidico, cioè i valori del colesterolo e dei trigliceridi che con la cessazione della produzione di estrogeni tendono ad aumentare, soprattutto nelle donne con familiarità.
L’esame al seno, fondamentale almeno dai 45 anni
Molto importante, se la donna non lo ha fatto prima, è iniziare ad eseguire regolarmente una mammografia è dove è utile, come completamento di indagine, anche la ecografia mammaria. A tal proposito esistono anche programmi di screening regionale che prevedono la esecuzione della prima mammografia proprio dai 45 anni e prevedono una mammografia ogni due anni.
Il controllo del cuore e osteoporosi in menopausa
Utile è anche sottoporsi ad un controllo cardiologico perché con la menopausa inizia un periodo di aumento di rischio cardiovascolare soprattutto in presenza di fattori di rischio come il fumo ed il sovrappeso. Nei casi un cui esistano fattori di rischio per osteoporosi, soprattutto la familiarità, ma anche una menopausa anticipata o l’abitudine al fumo o una scarsa attività fisica è utile eseguire anche la prima MOC, meglio se in sede vertebrale e femorale, in modo da avere una valutazione basale della massa ossea che ci permetta di identificare le pazienti a rischio di sviluppare osteoporosi e quindi controllarle nel tempo ed impostare anche una eventuale terapia.
Prendersi cura di sé
Questi sono gli esami base ma è ovvio che se la paziente è per esempio affetta da patologie pre-esistenti alla menopausa saranno necessari controlli legati alla sua situazione. La cosa più importante è però che l’avvento della menopausa sia un momento fondamentale per il benessere della donna in cui iniziare a prendersi più cura di sé con lo stile di vita adeguato e con i giusti e doverosi controlli.
Fonte: Grazia.it