Brufoli grossi e rossi, punti neri o bianchi ma anche lesioni dolorose, pustole o cisti piene di pus che, alla fine, possono lasciare vistose cicatrici.

L’acne è una malattia dermatologica che si contraddistingue per una sintomatologia visibilmente molto riconoscibile e che viene facilmente associata all’età adolescenziale: quasi l’80% dei casi riguarda i giovani nella propria fase di sviluppo sessuale, di norma compresa tra i 14 e i 16 anni.

Non credere tuttavia che sia una condizione esclusiva di questa fascia d’età: nel 12% dei casi, queste manifestazioni dermatologiche possono perdurare anche fino ai 20 anni e, fin alcuni casi, può esaurirsi intorno ai 25.

Età e sintomi potrebbero far pensare che l’acne sia abbastanza facile da diagnosticare ma a un dermatologo non sempre può bastare un semplice sguardo per capire di quale forma di acne si tratti (comedonica, papulo-pustolosa, nodulo cistica, nodulare, conglobata, mista).

L’osservazione diretta delle lesioni sul viso, soprattutto, non sarà sufficiente per capirne l’origine.

È per questo che in molti casi di acne è necessario ricorrere a una serie specifica di esami del sangue (o anche delle urine), volti alla scopo di valutare il dosaggio degli ormoni coinvolti e fare dunque chiarezza sui fattori che possono averla scatenata.

L’attenzione ricade sugli ormoni perché tre la più frequenti cause dietro all’insorgenza di questa malattia infiammatoria ci sono appunto squilibri e cambiamenti nei livelli ormonali di un individuo.

L’acne, infatti, è un’infiammazione dell’apparato pilo sebaceo e nella fase dello sviluppo sessuale – la cosiddetta pubertà – la secrezione degli ormoni androgeni e in particolare del testosterone può favorire una iper-produzione di sebo a carico delle ghiandole sebacee da cui può dipendere l’insorgenza della sintomatologia che ti ho descritto all’inizio.

Lo stesso discorso vale per i cambiamenti ormonali a cui una donna è soggetta durante i primi mesi di gravidanza, solitamente nei primi tre, e anche per le variazioni ormonali legate alla comparsa del ciclo mestruale.

Dietro l’insorgenza dell’acne può giocare un ruolo decisivo anche una funzionalità non corretta di alcune ghiandole del sistema endocrino il cui compito è appunto quello di produrre ormoni.

È per questo dunque che in molti casi il medico potrà richiedere a un paziente di sottoporsi a un esame del sangue con l’indicazione precisa di far controllare anche i livelli di ormoni.

Sotto la lente d’ingrandimento, come avrai intuito, ci sono alcuni ormoni tra cui il testosterone oltre all’androstenedione, un ormone secreto nel plasma dalle ghiandole surrenali, dal testicolo nell’uomo e dall’ovaio nella donna, e al DHEA solfato, cioè un ormone maschile presente sia negli uomini che nelle donne.

Nelle donne adulte spesso l’acne è associata a una condizione endocrinologica di iperandrogenismo, ovvero un eccesso di ormoni androgeni, accompagnata poi da un eccessivo aumento della peluria e alopecia.

In questi casi, oltre all’ecografia delle ovaie e al dosaggio ormonale di testosterone libero e Dhea viene anche richiesto il controllo della prolattina.

Fonte: ohga.it