L’esame del sangue della lipoproteina (a) è utile, insieme alla valutazione del colesterolo, per stimare il rischio cardiovascolare (ad esempio relativo allo sviluppo di infarto e ictus); l’analisi ne misura la concentrazione nel sangue, perché quantità eccessive sono legate ad un elevato rischio di malattie cardiache e ictus.

Un risultato alto di lipoproteina (a) suggerisce un aumento del rischio, anche con valori di colesterolo nella norma; le quantità circolanti sono in genere determinate geneticamente e non ci si aspettano quindi variazioni significative nel tempo (e l’esame viene quindi prescritto in genere una sola volta nella vita).

L’origine etnica potrebbe fare la differenza (i livelli sono tendenzialmente inferiori nella popolazioen cinesi e giapponese, ad esempio), ma sono note anche condizioni di salute in grado di aumentare i valori (ad esempio alcuni disturbi renali ed ipotiroidismo).

Poiché la quantità circolante di Lp(a) è conseguenza del proprio DNA (all’età di 5 anni in genere si osserva già quella che sarà la concentrazione definitiva), la dieta, l’esercizio fisico e lo stile di vita in genere non sono in grado di influenzarne la quantità, tuttavia sono strumenti a maggior ragione preziosi per ridurre gli altri fattori di rischio cardiovascolare che nel complesso determinano la probabilità per il paziente di sviluppare complicazioni. È quindi comunque (ancora più) importante:

  • Adottare una dieta sana e varia
  • Perdere peso se necessario
  • Smettere di fumare
  • Praticare esercizio fisico regolarmente
  • Ridurre lo stress
  • Tenere sotto controllo i valori di pressione sanguigna
  • Assumere eventuali medicinali per abbassare il colesterolo LDL, se elevato (tipicamente statine, che non riducono la quantità di Lp(a), ma ne riducono le dimensioni).

Alcuni lavori di ricerca dimostrano un possibile abbassamento dei valori a seguito di somministrazione di alte dosi di niacina (vitamina B3), sebbene studi successivi ne abbiano ampiamente ridimensionato l’utilità.

Spesso indicata semplicemente come Lp(a), la lipoproteina (a) è una forma di LDL caratterizzata dalla presenza della proteina apolipoproteina(a) ed è implicata nel trasporto del colesterolo verso le arterie più periferiche, dove purtroppo può contribuire al processo di aterosclerosi (deposito di colesterolo nei vasi sanguigni e formazione di placche), potenzialmente responsabile di

  • Malattia coronarica (ostruzione delle coronarie del cuore)
  • Infarto
  • Ictus
  • Malattia arteriosa periferica (ostruzione delle arterie in gambe e braccia)
  • Altre malattie dei vasi sanguigni.

Le molecole di lipoproteina (a) sono più appiccicose rispetto ad altri tipi di particelle LDL e questa è la ragione per cui sono considerate così pericolose, aumentando proporzionalmente il rischio cardiovascolare con la quantità circolante.

Valutare la quantità di lipoproteina (a) consente quindi di ottenere preziose informazioni, perché in presenza di una quantità di LDL normale, ma con un eccesso di Lp(a), il rischio di eventi cardiovascolari potrebbe essere ancora alto (tecnicamente significa che rappresenta un fattore di rischio indipendente).