Quando i livelli dei monociti nel sangue sono più alti del normale si parla di monocitosi, una condizione che può dipendere da varie ragioni.
Il numero di questo tipo di globuli bianchi, che solitamente dovrebbe rappresentare l’1-6% dei leucociti circolanti in totale, può superare i valori normali a causa di malattie infettive, anemie o alcuni tipi di tumori, ma non è detto che tu debba allarmarti immediatamente, perché a volte potresti avere i monociti alti per via di alcune condizioni fisiologiche, quindi non necessariamente gravi.
Devi sapere che i monociti hanno un ruolo fondamentale all’interno del sistema immunitario, del quale sono considerati gli “spazzini”, proprio per la loro capacità di combattere le infezioni fagocitando e ingerendo sostanze o microorganismi che potrebbero danneggiare l’organismo, ma il loro contributo va anche oltre, dato che stimolano l’azione di altri globuli bianchi importanti per la rimozione dei tessuti morti e per regolare la risposta immunitaria stessa.
Per tutti questi motivi è importante tenere sotto controllo eventuali alterazioni dei valori, dato che sia l’aumento che la riduzione del numero di monociti nel sangue potrebbero essere asintomatici, quindi potresti accorgerti che qualcosa non va direttamente dai sintomi provocati dalla malattia che ha causato la monocitosi. Se hai qualche sospetto, ti basterà un emocromo completo con formula per controllare i livelli dei monociti: in base ai risultati, sarà il tuo medico a dirti cosa fare e, eventualmente, suggerirti il trattamento più adatto.
Monocitosi
La monocitosi è una condizione che si verifica in caso di aumento del numero dei monociti presenti nel sangue periferico, ovvero quello che circola nelle vene, nei capillari e nelle arterie. Se hai i monociti alti significa che il numero di queste cellule nei vasi sanguigni è al di sopra dei valori normali, che sono compresi tra 200 e 600 monociti per microlitro di sangue.
I monociti sono infatti un tipo di globuli bianchi (o leucociti) dalle grandi dimensioni e dalla forma ovale, e di solito sono presenti nel sangue in una quantità pari all’1-6% dei globuli bianchi totali in circolo. Monitorare i livelli di queste cellule è importante perché da loro dipende il funzionamento del tuo sistema immunitario, e sia una crescita che una diminuzione dei valori, specialmente se eccessive, possono essere associate a infezioni, infiammazioni o tumori. Allo stesso modo, però, non dovrai preoccuparti eccessivamente se le variazioni sono leggere, perché potrebbero essere dovute semplicemente ad alcune condizioni fisiologiche.
Come altri leucociti, anche i monociti vengono prodotti nel midollo osseo e sono poi immessi nel flusso sanguigno, attraverso il quale possono raggiungere i tessuti, come ad esempio la milza o il fegato, nei quali è necessaria la loro azione. È una volta arrivati qui che questi globuli bianchi crescono di dimensioni e si differenziano nei macrofagi, le cosiddette cellule “spazzino” del sistema immunitario che, nel luogo dove è presente un’infezione o un’infiammazione, agiscono tramite fagocitosi, cioè divorano gli agenti infettivi, altri microrganismi nemici o residui di cellule morte o danneggiate.
La loro importanza, però, non finisce qui, perché attraverso il rilascio di enzimi e proteine i monociti stimolano anche le altre cellule del sistema immunitario a distruggere le cellule tumorali e, più in generale, a regolare la risposta immunitaria contro le minacce esterne. Mentre sono in circolo, la sopravvivenza di questi leucociti è compresa tra 8 e 72 ore, ma può aumentare fino a 80 giorni quando i monociti raggiungono i tessuti e diventano macrofagi, pronti a difendere il tuo organismo.
I livelli di monociti nel sangue periferico si possono misurare con l’emocromo completo con formula leucocitaria, un esame che si esegue con un semplice prelievo di sangue e che indica sia la quantità di queste cellule in un microlitro di sangue che il rapporto in percentuale rispetto agli altri tipi di globuli bianchi, ovvero neutrofili, eosinofili, basofili e linfociti. Il medico può prescriverti questo esame quando gli descrivi sintomi sospetti, che fanno pensare ad una malattia autoimmune o un’infezione, oppure potresti effettuarlo tu per un controllo di routine e scoprire dei valori alterati. Oltre a confermare eventualmente la diagnosi di monocitosi, i risultati possono aiutare il medico a capire qual è la causa del problema e la cura da seguire.
Cause
I monociti alti, specialmente quando i valori sono molto superiori a quelli normali, possono dipendere da molte cause diverse, ma di solito rappresentano un segnale tipico di infezioni sia acute che croniche, dal morbillo e la mononucleosi fino alla malaria o la tubercolosi.
Una condizione di monocitosi si può poi verificare in caso di malattie del sangue, come le anemie, casi nei quali potrebbe essere accompagnata anche dai neutrofili bassi (neutropenia), ovvero dalla riduzione di un’altra tipologia di globuli bianchi.
Un alto numero di monociti può essere anche dovuto al periodo di convalescenza successivo ad un’infezione acuta, a delle patologie autoimmuni, ad un intervento chirurgico di rimozione della milza (splenectomia), alle malattie mieloproliferative che colpiscono il midollo osseo, tra le quali rientra anche la leucemia mieloide acuta, ad un’allergia, alla sarcoidosi o ancora a qualche tumore maligno.
Sintomi
Non esistono segni specifici associati alla monocitosi, ma in base alla causa che ha provocato l’aumento dei monociti potresti avvertire uno o più di questi sintomi:
Febbre
Stanchezza
Dolore in alcune zone specifiche
Malessere generale
Se poi i risultati dell’emocromo con formula confermeranno una conta dei monociti eccessivamente elevata, allora il tuo medico proverà a collegare la sintomatologia alla patologia che l’ha causata, magari prescrivendoti ulteriori indagini diagnostiche di approfondimento.
Può anche accadere che i monociti alti coincidano con delle alterazioni degli altri tipi di globuli bianchi: ad esempio, potresti avere allo stesso tempo anche i linfociti bassi, ma non dovrai preoccuparti perché in alcuni casi è il tuo sistema immunitario che, in base alle necessità dell’organismo, si affida maggiormente ad un tipo specifico di leucociti in base alle loro funzioni, influenzando così anche la produzione delle altre cellule.
Diagnosi
Per misurare i valori di monociti nel sangue dovrai sottoporti ad un esame emocromocitometrico completo, che includa quindi anche la formula leucocitaria, che ti permetterà di conoscere nel dettaglio la conta di tutti i tipi di globuli bianchi e, di conseguenza, di scoprire un’eventuale monocitosi. L’esame si esegue con un semplice prelievo del sangue che si effettua da una vena del braccio: dovrai restare a digiuno prima del test, che solitamente si svolge di mattina.
Quando preoccuparsi
I monociti alti solitamente indicano che il tuo organismo sta combattendo una malattia infettiva e sono quindi una condizione temporanea, destinata a risolversi quando la causa viene trattata. La situazione però cambia e diventa più preoccupante se la monocitosi dura per molto tempo: in questi casi dovrai sottoporti ad altri esami per capire esattamente perché i valori siano aumentati così tanto, dato che come ti dicevo tra le possibili cause ci sono anche tumori, malattie del sangue o malattie autoimmuni.
In ogni caso, a prescindere che i monociti siano leggermente alti o altissimi, ti consiglio di rivolgerti al medico e mostrargli i risultati dell’emocromo, visto che sarà lui a dirti i passi da seguire per risalire all’origine del problema e decidere la cura.